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La prostata è un organo fibro-muscolare delle dimensioni di una castagna che si trova al di sotto della vescica e circonda l’uretra all’interno dell’apparato genitale maschile; il suo ruolo consiste nella produzione del liquido seminale, fornendo elementi indispensabili per la sopravvivenza e la qualità degli spermatozoi.
La prostata può essere colpita da malattie croniche come il Carcinoma della Prostata e l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), caratterizzata da un’elevata incidenza e prevalenza che possono comportare in chi ne è affetto una notevole riduzione della qualità di vita e in alcuni casi, purtroppo, un riduzione dell’aspettativa della stessa.
Inoltre la frequenza del Tumore della Prostata e dell’Ipertrofia Prostatica Benigna aumenta con l’età ed entrambe sono sensibili al fattore ormonale.
IL TUMORE DELLA PROSTATA: Il carcinoma prostatico è per la popolazione maschile italiana la prima patologia tumorale per incidenza e la terza per mortalità (8%), con circa 37.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. La sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età (circa 75 anni l’età media al momento della diagnosi). Fortunatamente, se individuato per tempo, il Cancro alla Prostata è curabile, tuttavia, in molti casi, la diagnosi è tardiva dal momento che la malattia non provoca particolari disturbi se non in fase avanzata.
IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA: L’Ipertrofia Prostatica Benigna è una patologia particolarmente legata al fattore età: normalmente si sviluppa dopo i quarant’anni e si manifesta con alcuni disturbi della minzione. L’IPB rappresenta la malattia urologica più comune tra le persone anziane interessando circa un quarto degli uomini dopo i 50 anni e un terzo dopo i 60 e circa metà dopo dli 80. L’ipertrofia si manifesta inizialmente come una crescita del volume della Prostata dovuta alla presenza di piccoli noduli, ma può raggiungere dimensioni tali da tradursi in un’entità clinica.
Per tutte le patologie prostatiche, siano esse benigne o maligne, il punto di partenza per una corretta diagnosi è la visita urologica che consente di valutare al meglio i sintomi del paziente.
Nel corso della visita urologica il medico procederà ad identificare eventuali fattori di rischio. I principali sono:
- familiarità per la Neoplasia della Prostata
- stile di vita sregolato
- abitudini alimentari ed eventuali disturbi metabolici quali l’obesità o la Sindrome Metabolica.
Dopo questa prima analisi preliminare il medico procederà, infine, ad una esplorazione rettale per valutare dimensioni e struttura della prostata. Si coniglia anche di eseguire un’analisi delle urine, il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA), compilare un diario minzionale e fare infine una valutazione ecografica della conformazione volumetrica della prostata.
La valutazione del PSA, enzima prodotto dalla prostata la cui funzione fisiologica è quella di mantenere la fluidità del seme dopo l’eiaculazione, costituisce lo strumento fondamentale per una diagnosi precoce del Tumore alla Prostata.
Il PSA non è un marker tumorale specifico perché i livelli sierici possono innalzarsi sia per patologie maligne che benigne (Ipertrofia Prostatica benigna, Prostatiti) tuttavia un valore superiore alla soglia rappresenta un campanello d’allarme.
Se i valori di PSA sono oltre la soglia limite dovrebbero indurre all’esecuzione immediata di una Biopsia Prostatica. A questo punto, infatti, quello dei campioni bioptici è l’unico esame che consente di accertare l’effettiva presenza di Neoplasia alla Prostata.
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